L’anima ha un fortissimo bisogno d’immaginazione. Essa si nutre di domande, quelle serie, quel tipo di domande poco sensate che sono solo prerogativa del cuore, domande che, se fatte in pubblico, possono apparire folli. Esiste un unico spazio dove si può esplorare il senso di queste domande, ed è lo spazio dell’amicizia, quello spazio in cui nulla può apparire folle, dove l’ascolto di un amico e aperto ad ogni forma di sconfinamento della logica e del significato.
Chissà se un giorno riusciremo mai a recuperare almeno una piccola parte dell’idea di amicizia che, nel tempo, sembra veramente essere cambiata. Chissà se ritroveremo la capacità di stare ancora l’uno con l’altro, muovendoci negli spazi di quei momenti che più volte attraversano la nostra anima, momenti al confine tra follia e ragione, che solo l’amicizia può accogliere.
