Focacce con aromatiche e semi

“La latteria di Lea“

Ci si svegliava presto il mattino e puntualmente si litigava per la mia ostinata ripugnanza alla colazione con pane e latte, una colazione ripetitiva e noiosa che già da allora facevo fatica a tollerare. Nel giro di pochi minuti avevo le scarpe ai piedi e la cartella sulle spalle, prontissima a percorrere quel chilometro che mi avrebbe condotto  a scuola, il mio tanto atteso chilometro di indipendenza. I primi metri che dividevano la mia abitazione dalla latteria della signora Lea erano pochissimi ma intensi, carichi di brividi e sapori. In quei pochi minuti fantasticavo su cosa avrei trovato nella altissima vetrina in cui tutte le mattine faticosamente andavo a spiaccicare il mio naso. Non era mai la stessa merenda, era la mia personale merenda, in un’epoca in cui la maggior parte di bambini amava la nutella bicolore, io mi divertivo a sostituirla con mele, semi e verdure. Nell’ultima parte del  breve tragitto divoravo golosamente il mio piccolo esperimento culinario comprato per pochi spiccioli godendo a pieno dei sapori e del senso di libertà che sapevo non avrei provato per tutto il resto della mattinata. Ancora oggi quando cucino mi ritrovo ad assaporare l’estremo piacere di libertà di quell’esatto momento. Non seguo mai le ricette, che siano mie o di altri e ho problemi nel trascrivere le dosi, preferisco assecondare la fantasia, variare gli aromi secondo lo stato d’animo e la  situazione. Ciò che dico potrebbe sembrare un controsenso, scrivere ricette e avere problemi con grammi e dosi è abbastanza assurdo, ma il mio intento è non è mai stato quello di  lasciarvi solo ricette, grammi e dosi, ma condividere con voi i mio estremo bisogno di raccontarvi della consolazione, del sentimento e delle emozioni che in tanti di voi ci possono trovare dentro.

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