"Il ricordo di Annamaria"
E come ogni anno, sempre più silenziosa e discreta la stagione preferita di tanti lentamente arriva.
In primavera la natura è agli inizi e dal punto di vista culinario è un momento difficile perchè ancora non ha incominciato a dare davvero.
Le fragole di maggio sono ancora lontane, e le avvolgenti vellutate invernali sono in netta contrapposizione col mio animo impaziente che già fantastica di frutta e verdura nell’orto. Per me che non amo acquistare primizie, il pranzo di Pasqua è sempre un’incognita, organizzato all’ultimo minuto in base a ciò che la natura può darmi in quel preciso momento. Non è sempre scontato che ci siano fiori sbocciati o erbette nei campi, allora come sempre, incomincio affidandomi alle mie vecchie amiche, uova e farina che mi aiutano sino a che la natura lo impone.
Poi mentre cucino, incomincio a giocare evocando un banchetto immaginario;
un pranzo tenuto all’aperto nel nostro giardino, dove sia possibile invitare tanti amici e parenti e ognuno di loro è felice di aiutarmi in cucina. Incomincia sempre così ogni mia ricetta, ogni mio post, partono dal bisogno del prossimo e dalla sana convivialità, cercando tra ingredienti e ricordi di ricette, frutto di amicizie sincere.
Inizia tutto così, ricordi e sentimenti in bilico tra fantasia e realtà, quelle emozioni altalenanti che muovono la mia autodeterminazione trasformando spesso un sogno in realtà.