More in barattolo al profumo di lavanda
“Differenze complementari”

Ore 7,30 di una mattinata di fine estate, ho dormito poco, il caldo mi tormenta ancora e il mio umore è pessimo. Decido di uscire come faccio spesso per attenuare i cattivi pensieri che mi assalgono ogni volta che non riposo, e mi incammino verso il bosco scacciando nevroticamente le zanzare che non accennano a mollate la presa. Procedo velocemente attraversando una radura arsa dal sole e bisognosa di pioggia, le foglie secche si sbriciolano sotto i miei piedi intonando un ritmo allegro e vivace che spezza il silenzio tutto intorno, e con lui il rumore dei miei pensieri pesanti. Raccolgo more selvatiche, le mie preferite, le guardo e trovo siano bellissime, un capolavoro della natura, brillanti incastonati in rovi enigmatici è birichini che impreziosiscono i lati di sentieri sterrati. Raccolgo avidamente, ed è proprio in quel momento che vedo la tua mano dietro al cespuglio più alto, quello col maggior carico di frutti, ci sfioriamo, alziamo gli occhi ed incominciamo a ridere. I nostri sguardi, non si sono mai incrociati prima di oggi, ma sembra si conoscano da sempre. Parliamo per ore, rapite da quel bisogno di raccontarci quello che ci passa per la mente e per cuore senza mai un solo silenzio. Confrontandoci notiamo che abbiamo molteplici differenze, ma entrambe avvertiamo che non sono mai dissonanze ma piuttosto arricchimento reciproco. Oggi ho imparato come a volte nella vita sia necessario smussare gli angoli ed accorciare i tempi senza per forza compromettere i risultati, ho capito grazie a te ragazzetta vivace e dai mille colori, che anche la giornata più nera può rapidamente trasformarsi. Ho capito che infondo serve solo attrazione mentale per poter scrivere una storia d’intesa, una storia di ritrovata speranza.
More in barattolo al profumo di lavanda
“Differenze complementari”
(Per 8 vasetti di vetro da 250 g di capacità ognuno con rispettive capsule nuove)
- 1 kg abbondante di more selvatiche
- 300 g di zucchero di canna
- 1 l di acqua
- Scorza di un limone
- Un cucchiaino di fiori di lavanda

- Per prima cosa sterilizzate i barattoli facendoli bollire in una pentola d’acqua completamente ricoperti per una trentina di minuti (io consiglio di far bollire anche i tappi nuovi gli ultimi 15 minuti).
- Conclusa la bollitura lasciate raffreddare il tutto, togliete barattoli e i rispettivi tappi dalla pentola solo quando l’acqua si sarà raffreddata, e metteteli ad asciugare capovolti su di uno strofinaccio. Mio consiglio è di fare questa operazione a ridosso dell’imbottigliamento per preservare il più possibile lo stato di sterilizzazione.
- Lavare bene le more sotto l’acqua corrente eliminando eventuali piccioli e fatele scolare alla perfezione (questo steap io lo faccio sempre il giorno prima per velocizzare i tempi)
- Quando i vasetti saranno ben asciutti, adagiatevi sul fondo alcune scorzette di limone e riempiteli con le more. Pressate bene il tutto con le mani per far si che i vasetti vengano ben pieni.
- Ora dedicatevi allo schioppo facendo bollire l’acqua con lo zucchero di canna e la lavanda per 5 minuti, dopodiché toglietelo dal fuoco, passate il tutto attraverso un colino per eliminare i fiori di lavanda e portate di nuovo a bollore . Spegnete e versatelo subito nei vasetti riempendo sino a coprire completamente le more, chiudete ermeticamente con i coperchi.
- Passate ora alla fase di bollitura immergendo i vasetti in una pentola capiente con dell’acqua, sistemate degli strofinacci di cotone tra i vasetti per evitare che urtino tra loro e bollite per una decina di minuti .Spegnete il fuoco e lasciate raffreddare direttamente in pentola.
- Togliete i vasetti dalla pentola e controllate che la capsula centrale del tappo sia concava, segno inequivocabile di sottovuoto avvenuto, e riponete i vostri barattolini in dispensa.
Tips: Personalmente non amo tenere a lungo i barattoli in dispensa, sia dolci che salati, li consumo sempre entro l’inverno, trovo l’esubero fuori luogo anche in cantina. Consumiamoli entro 4-5 mesi e una volta aperto un barattolo, conserviamolo in frigorifero.